lunedì, agosto 03, 2015

Leggerezza dell'infanzia

"Prima di uscire dall'infanzia, avevo dato la mia parola alla bambina che ancora ero, di non scordarmi mai di quell'universo meraviglioso."
                                         Nadine Léon, Da Bruco A Farfalla.
Gli adulti invece troppo spesso calcolano, razionalizzano, si tirano dietro il peso dei loro pregiudizi, camminano con i piedi di piombo. Hanno dimenticato quella leggerezza che contraddistingue l'infanzia, quella capacità di sognare, di giocare con la realtà...

venerdì, giugno 12, 2015

Presentazione del libro




TENDA8SPERANZA Da Bruco a Farfalla

Questa opera corrisponde al desiderio di dare un contributo sia alla lotta contro l'AIDS, sia a quella contro la discriminazione che spesso si trova a subire chi si ammala di questa patologia. Trattandosi di un'opera di divulgazione, essa è rivolta a un pubblico di lettori il più vasto possibile ed è scritta sotto forma di romanzo nel quale la mamma affidataria di un bambino sieropositivo narra delle proprie esperienze.

Eravamo amici di un'associazione, la Tenda di Cristo, che ospitava nelle sue comunità ragazzi sieropositivi e malati terminali, perciò l'AIDS è diventato in qualche maniera un nostro compagno di strada. Durante questo periodo ho avuto quindi modo di vivere, insieme alla mia famiglia, un rapporto diretto con questa malattia, come amica e sotto un certo aspetto come volontaria. Dietro la storia legata all'AIDS, vera protagonista dell'opera, si definiscono i tratti di uno stile di vita alternativo, dove l'essere, l'altruismo, la solidarietà, la ricerca dell'essenzialità e il dono di sé diventano una risposta gioiosa alla sofferenza e l'espressione concreta di una dimensione spirituale. Ne sono in qualche senso la sua materializzazione.

L'AIDS non è soltanto una tragedia, è una rimessa in questione dei nostri comportamenti, un monito impietoso ad alcune trasgressioni non solo di regole  morali, ma anche tras-gressioni di leggi naturali come l'igiene, l'amore, il rispetto, la preservazione della salute propria e altrui. 
Molti dei nostri comportamenti distruttivi si producono in automatico, spesso finiamo col diventarne prigionieri, senza pensare troppo alle conseguenze. L'AIDS è stato lo stop, l'indicatore di un limite da non superare... oltre c'era il punto di non ritorno, c'era la morte. Una morte lenta e devastatrice.

L'AIDS, per essere chiari, è una sindrome, cioè un insieme di malattie che finiscono col distruggere l'organismo umano e che proviene dall'effetto letale di un nemico microscopico, un semplice virus, il virus HIV. È Davide che distrugge Golia. Ma varrebbe la pena di chiederci chi è Davide, chi è Golia e qual'è il significato profondo di tutto questo.

Il virus dell'AIDS è ben più di un fattore patologico ed è meritevole della nostra più grande attenzione, non solo al fine di ricerca medico-scientifica, ma perché veicola in sé una presa di coscienza. Questo virus non va guardato solo da vicino con il microscopio. Bisogna saperne prendere le distanze non solo fisicamente per evitare il contagio, ma anche concettualmente perché guardandolo da lontano forse riusciremmo ad analizzare pienamente a quali comport-menti dell'intera umanità dice il suo stop.

In realtà questo Davide è un prodotto della natura e si manifesta sotto la forma di un minuscolo virus di fronte al gigante Golia, simbolo dell'ego inflazionato dell'essere umano, e che altro non è che il suo atteggiamento sbagliato, quello di credersi al di sopra di tutto. Davide non è Dio, come alcuni ignoranti hanno proferito, e il virus non è un suo castigo, ma uno dei volti della povertà. E allora cosa sta sollecitando la natura in noi? Cosa ha da dirci questo piccolo virus? E quale mappa sta designando a scala mondiale?

Mi piacerebbe che il lettore tenesse sempre in mente questi interrogativi, che tenesse mente e cuore aperti per potere captare a pieno il vero senso di tutto questo scempio.

L'autore.

mercoledì, giugno 10, 2015

Self publishing




Ciao. Vi presento il mio prezioso assistente in informatica, Marco Savioli, nonché figlio.

Con il suo aiuto mi sto lanciando nell'autopubblicazione del romanzo di divulgazione "Da Bruco a Farfalla" sul tema dell'affido e adozione di bambini, della sieropositività o altre disabilità e in particolare modo sul tema della prevenzione all'AIDS in generale.
Il self publishing è un nuovo modo di pubblicare le proprie opere, è un metodo fai da te, senza editori e gratuito. Richiede un grande sforzo perchè oltre che scrittore devi entrare nelle veste dell'editore e conquistare visibilità in rete, tramite i social network. 
Con il self publishing è avvenuto un grande cambiamento nel mondo dell'edizione, che si basa non più soltanto sul romantico, profumato libro in cartacea ma può prendere diverse forme, come pubblicazione on line, ebook o stampa soltanto su ordinazione.
Con questo modo di pubblicare, è importante attuare una strategia di auto-promozione tramite la creazione di un blog, l'apertura di una pagina facebook a nome dell'autore e la publicazione di qualche video su Youtube dove presentare il proprio libro.
... Tutto un programma! Con un esperto come Marco e con la mia esperienza da administratrice di una pagina facebook francese, TerreMère MotherEarth, diciamo che "io speriamo che me la cavo". 













domenica, giugno 07, 2015

Spirito d'Amore



Prima di intraprendere qualsiasi cosa chiamo sempre a me lo spirito. Chiamo lo Spirito dell'Amore. Da lui ricevo forza per superare grandi e piccoli ostacoli. Da lui mi faccio guidare. 
            Nadine Léon, tratto dal libro Da Bruco a Farfalla.




Tenda 8 Speranza, Anno 2002 

L'autore



L'autrice è nata in Francia nel 1957, ma vive in Italia dal 1979, dove si è trasferita per formare famiglia. 
Venuta a conoscenza della grave malattia del figlio, si opera in lei una trasformazione radicale che sfocia in una conversione spirituale. 
Lei e suo marito decidono di cambiare vita e di aprire la loro casa e i loro cuori a bambini in difficoltà "coloro che nessuno vuole".

Autrice bilingue di una raccolta di poesie e di altri scritti inediti.